lento

Raccontare la propria verità con tanti giri di parole, senza troppi giri di parole.
Un atteggiamento autoreferenziale, poco legato al mito del prodotto perfetto quanto più vicino al pensatore confuso che c’è dentro noi.
A cavallo tra la generazione 88’ e quella dei millennials Lento si ritrova circondato da sguardi persi di coetanei insoddisfatti delle dinamiche rapide e alienanti di una società grigia, una società che lascia spazio alla strada, ai suoi angoli bui e le poche fonti di luce.
Utilizza l’introspettività come arma, un’ introspettività dinamica e colorata da sentimenti travolgenti come l’amore, la perdizione, il dilemma del futuro, l’insoddisfazione e la sconfitta, un’ introspettività che decide di vestire elegante, tra polo e cardigan, pantaloni larghi e qualche camicia.
Le immagini diventano il miglior modo per arrivare a tutti, quando esse sono unite alle parole e alla musica possono colpire nel più forte dei modi. La memoria delle emozioni, delle sensazioni e dei ragionamenti formano visioni tanto assurde e distanti da poter descrivere la realtà più materiale e cruda. Il dilemma di Lento, equilibrio nel contrasto.